Arturo Conte: i pascoli del cielo
L’Aquila – Chi scrive ricorda Arturo Conte professore di filosofia al liceo Cotugno, e lo ebbe in commissione agli esami (allora davvero tosti) di maturità . Era un uomo speciale, ombroso e particolare, ma intelligente e di mentalità avanzata per quei tempi. Anche la sua vita era differente dallo schema che allora si poteva avere in mente di un professore di liceo, e di filosofia per di più. Affezionato al suo paese, Caporciano, lo viveva e lo frequentava con dedizione, senza esitare nel salire al volante di un potente trattore agricolo che guidava personamente quando decideva di dedicarsi all’agricoltura. Antinconvenzionale lo era, Conte, per carattere e vocazione, oltre che nelle idee, come ha ricordato in una intervista Salvatore Santangelo. A noi piace ricordarlo, però, come uomo e come pensatore, nella vita quotidiana. Il suo eloquio era fluviale, quando decideva di esprimere le sue idee, qualche volta anche con gli studenti che mostravano degli interessi e delle vocazioni. Psicologo della prima ora (a quei tempi in Italia la psicologia era pane per pochi denti, nessuno voleva sentirsi “pazzo” al punto da dover avere a che fare con uno strizzacervelli) il prof. Conte aveva convinzioni e idee molto personali anche nel campo della mente umana. Comunque, un personaggio di alto livello, capace di prese di posizione coraggiose e controcorrente. L’ultima volta che ci capitò di imbatterci nel professore, fu in una concessionaria di mezzi agricoli. Irriconoscibile, il filosofo psicologo indossava abiti dimessi da agricoltore e impugnava un grosso pezzo meccanico, appartenente ad un trattore agricolo, che gli si era guastato. Avrebbe sicuramente, di lì a poco, acquistato il ricambio per sostituirlo più tardi di persona. Un esemplare plateale di mens sana in corpore sano, all’americana: intellettuale e colto ben oltre i suoi campi professionali, sapeva vedersela con un trattore di più e meglio di un meccanico.
Addio, prof. Conte. Speriamo che i pascoli del cielo siano una storia vera. Se è così, lei starà benissimo e magari scambierà due chiacchiere con Socrate. (G.Col.) (Foto Nardino da internet)
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