I tecnici? Sono peggio di Mariastella
Togliere soldi, lesinare, ma farlo da tecnici con i paraocchi e senza una parvenza di sapere scientifico. Il governo Monti ha ridotto in misura forsennata le risorse per gli enti scientifici, colpendo con sconcertante ottusità l’Istituto nazionale di fisica nucleare, l’INFN, sì, quello che gestisce anche il laboratorio del Gran Sasso. Quello dei neutrini che colsero di soprassalto la ministra del sapere universitario, Mariastella Gelmini, l’algida (così sembra, poi chi sa…) politica, capace di farfugliare di un tunnel tra Ginevra e il Gran Sasso per… far transitare neutrini.
Una “magra” storica, oggi superata però dai tecnici di Monti. Che sono peggio di Mariastella. Appena diffusasi la notizia sul bosone di Higgs, frutto anche di scienza e ricerca italiana, ecco i tagli. L’INFN ne esce malconcio. Il presidente medita, amaramente, le dimissioni. Umiliare la scienza, nel momento in cui rifulge nel mondo per una scoperta da premio Nobel, per un’eccellenza della ricerca e del sapere umano che nobilita il Paese, è di una cecità sconsolante, di una grettezza da mercanti di granaglie.
L’Italia fa scienza, nonostante politica e governi; riesce a toccare livelli eccelsi, e si sceglie proprio uno di questi momenti per annunciare tagli brutali, insensati, decisi da una pletora di ragionieri blasonati e banchieri in trasferta, che – è evidente – la scienza non sanno manco dove si trovi. Se avevamo bisogno di una conferma del clima pietoso in cui annaspiamo gracidando, eccola. Ridateci Mariastella. Almeno con lei si rideva di cuore. Era talmente disarmante, che uno doveva perdonarla e regalarle un libro di scienze per la prima superiore. Con una rosa, naturalmente, come si fa (faceva?) con le signore.
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